CRITICA ...  
 
M .MALI’ Andrea Diprč Francesco Giulio Farachi Alessandra Mazza Donato Conenna
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IL COMMENTO DI Francesco Giulio Farachi

Se c’è una cosa che immediatamente colpisce nell’osservare il lavoro di un’artista come Elisa Caserini, è la capacità di conservare nella stesura pittorica la purezza, spontaneità e nitidezza dello sguardo, quello sguardo carico di emozioni entro cui il mondo rimane preso e catturato. Nulla viene concesso alle alterazioni affannose e tormentate di tanta figurazione contemporanea, ma ogni opera si compone nella sapiente pacatezza dell’orchestrazione di colori, dell’impasto di luce e tono, degli equilibri tra forme e spazio. È una pittura di realtà, ma è una realtà che ancora conosce e riconosce la suggestione poetica, che ancora si colma del fascino delle cromie e delle visuali, che continua a dire la grazia e l’incanto di un momento sottratto allo scorrer via del tempo. La mostra personale che si apre sabato 26 gennaio a Roma presso la Galleria Crispi, è così l’occasione per avvicinare un’arte che studia attentamente la proporzione fra resa tecnica e slancio creativo, e che proprio per questo si fa partecipativa e coinvolgente, sospesa com’è sul filo di un verismo lirico, agganciata al rapporto sensuale e trascendente dell’uomo con il mondo e la natura. Elisa Caserini ha sensibilità per esplorare la vita, per rompere l’oleografia dei paesaggi e delle circostanze, per inventare sempre nuove ottiche e convincenti scorci da cui prendere l’abbrivio per raffigurazioni luminose e vibranti di terse commozioni. Convivono dunque nella sua pittura la coerenza rappresentativa e l’intensità interpretativa, in quanto sono proprio il formularsi in una sorta di combinazione osmotica sia dell’istinto concreto e razionale sia dell’abbaglio passionale e fantastico. Il colore così si irradia sulle superfici e prende le consistenze di materia, si scompone in molteplicità di riflessi e si uniforma nelle velature, riesce a costruire scenografie ed azioni di luce intorno all’essenza intima di ogni singolo e pur ordinario soggetto, diventa cioè elemento di una ricerca formale e stilistica tesa a restituire gli stupori di quell’incontro con la bellezza che è esperienza quotidiana e consueta, magia che si rivela in ogni piccolo o grande momento dell’esistenza, e che appartiene dunque ad ogni essere umano e ad ogni elemento del mondo. Ecco che torna in evidenza l’intento comunicativo e partecipativo di questo modo di fare pittura, un’estroversione che trova forza espressiva in se stessa, nella sua intenzionale limpidezza, nella sua raffinata freschezza. Le opere di Elisa Caserini possiedono la maturità di un carattere proprio ed originale, sono proiezione lirica e sublimata di un sentimento estetico profondo, e sono nello stesso tempo rappresentazione immediata ed ingenua di quella relazione vitale con il circostante che fornisce spunto, tramite e fine all’Arte.


Francesco Giulio Farachi
 
 
   
   
   
 

 

 

 


 

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