CRITICA ... | ||||||||||
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''IL MIO FOSSO'' In questa sua elegia pittorico-ambientale il ruolo portante è quello documentale:ricorrono in modo meteorologico, non utopico e non ucronico, testimonianze del luogo e del tempo: sulle tele di Elisa Caserini si avvertono tracce di vestigia agricole, cioè della storia e della vita del territorio che la pittrice considera quasi come suo segno polare di orientamento.”Il mio Fosso”, sta per la mia casa, la mia vita, il mio respiro. Ed ecco che le sue composizioni si agglomerano intorno a momenti di climax, a simulacri abitativi, paesaggi sedimentati sotto le superfici innevate di un terreno/paesaggio che rimane vergine di segni e di disegni industriali. Per Elisa Caserini questi luoghi non provengono dal continente dello spirito, pur se riflettono lo spirito del continente vita. Acque e terre vissute, che la paesaggista percorre sulla tela sotto dettatura di un incedere narrativo, una pulizia tonale, un linguaggio cromatico tali da renderne iperreali le geografie ma reale la latitudine. Caserini si inoltra nel cuore delle terre cognite del suo vivere e raggiunge i luoghi della sua storia, laddove il tempo ha un silente rapporto con lo spazio: è il tempo che “non passa mai”perché mai deve passare. Donato Conenna. Donato Conenna |
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